Metti una sera in cui stai combattendo contro tutte le scuse possibili, meteoriti e tsunami compresi, per convincerti ad andare in palestra, metti che sono le 18.30 e stai per alzare le natiche dalla sedia dell’ufficio per andare a far sussultare bicipiti e pettorali, alzare bilancieri anziché gomiti, quando a un certo punto ecco li in alto a destra, compare un segnetto rosso, una notifica, cosa sarà mai?
Facebook mi ricorda che stasera c’è la degustazione di Terpin al Vinodromo… colpo di grazia alle buone intenzioni, si va a bere macerati senza se e senza ma.
Mentre prendo posto vedo entrare un omone tanto grande quanto sorridente. Franco Terpin, due metri di viticoltore sempre con il viso sorridente e le mani più grandi del nord Italia, è qui!
Fila di bicchieri davanti e si comincia:
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Sialis 2008 (il mio preferito della serata!) arancio carico, quasi sanguinello al colore, al naso sento mandorla amara e in fondo agrumi e leggeri frutti tropicali, si sentiranno meglio dopo una giusta ossigenazione.
Sialis 2005, stesso vino, altra annata, evoluto e schiarito dal tempo, è una bella signora suadente, i frutti si fanno più caramellati e le spalle si allargano.
Collio bianco 2003 e 2000, friulano in purezza che ci piacerebbe provare in abbinamento con qualche piatto che ne esalti la complessità e l’evoluzione degli anni.
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(Il sito dell’azienda svela agli enocuriosi le schede tecniche dei vini).
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Abbiamo assaggiato e colmata la lacuna del chiacchierare con Franco, sempre gentilissimo ed entusiasta. Sentirlo parlare dei suoi vini e della sua terra con un trasporto che ti fa solo pensare a: “perché non sono ancora andato a trovarlo in cantina?????”
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Io sono un po’ di parte, mi piacciono i macerati oltre ogni altra cosa – orange wine foreveeer – e i vini di Franco Terpin sono come l’omone con le mani enormi, sinceri. Hanno un giusto equilibrio, sono naturali (non voglio cadere nell’eterna lotta convenzionale-bio-biodinamico, ma ci casco a piè pari) e, udite udite, il rapporto qualità prezzo vi stupirà!
