Questa estate ha aperto una nuova polleria.
Mi son trovata tra le mani un loro flyer.
Lo ammetto… Ogni tanto, mentre cammino, rubo i volantini pubblicitari dalle cassette della posta altrui. È una sorta di compulsione.
L’ho letto tra una chiacchiera e l’altra ma appena ne ho realizzato il contenuto, mi son fermata, girata di botto verso l’amica che camminava accanto a me e:
“Scusa, ma secondo te, quale istinto suicida caratterizza ‘questo’ (sventolo il foglietto di carta tra e mani) che decide di aprire una polleria a una manciata di metri dal più noto baracchino della città vendendo polli arrosto a più del doppio??”.
“Eh beh, in effetti, 8 € contro 3.80 € è una gran bella differenza”.
Siamo a ottobre e la polleria è ancora lì, così (ieri) mi son finalmente decisa a provarla!
Dopo averci rimuginato su un bel po’ (eh sì, a volte mi masturbo il cervello) sono arrivata a una conclusione: come fa un pollo intero, di qualità (intendo non bombardato con antibiotici, cibi ogm, ecc. ecc.) a essere comprato, cucinato, servito a un prezzo così basso?
Voglio dire:
-> il ‘contadino’ che alleva polli -> li vede nascere e li nutre per tot mesi
-> rifornisce un imprenditore -> che li cucina, li serve e col ricavato deve pagarci affitto, dipendenti, tasse, utenze ecc.
-> che , a sua volta, li vende pronti (magari a me) a 3.80 €.
Ecco, se ci penso, la mia mente corre subito agli allevamenti intensivi, agli antibiotici, agli ormoni della crescita, alle idee sul rispetto per le condizioni di vita dell’animale ecc.
Quindi, questo investimento da 8 € – € 4.50 per la metà del pollo – insinua in me un’ipotesi di speranza.
…
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Entro nella polleria, sono le 13.30 e non c’è nessuno. Ahi.. dico tra me e me (diffido sempre dai posti poco frequentati), ma ormai ci sono e ho pure fame.
Mentre aspetto guardo intorno.. qualche tavolino in legno naturale per chi decide di consumare le ordinazioni in loco, i polli di stoffa appesi simpaticamente ai ganci, nel frigo le bottiglie del Birrificio Lambrate (bello! le loro etichette hanno su di me un effetto ipnotico) e la cucina facilmente sbirciabile dalla sala, pulitissima. Non scorgo spiedi e non sento odori.. arriva il secondo ahi. Cavolo.. un minimo di profumo di ciò che stai per mangiare funge da effetto teaser, no?!? Ma forse è meglio così, almeno non puzzerò di spiedo per tutto il pomeriggio.
Ordino il mio (mezzo) pollo allo spiedo e aspetto che venga scaldato (terzo ahi).
Mentre sono in attesa chiedo al proprietario se il pollo utilizzato provenga da un allevamento biologico. Nel logo dello scontrino campeggia la scritta ‘The wellness food center‘ quindi me lo aspetto, no?!?
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Non l’avessi mai fatto. Percepisco un tentennamento imbarazzato, vedo punti interrogativi virtuali schizzare in ogni dove e, dalla bocca al di sotto di uno sguardo sperduto, sento uscire un: “Beh, è il fornitore che serve mezza Italia”.
Ah beh, così mi rassicuri di certo..
In buona sostanza, nei minuti successivi scopro che i polli provengono dall’allevamento dei F.lli Miroglio. Una volta a casa ho dato un’occhiata al loro sito e ho scoperto che l’azienda si rifornisce di polli “nostrani” nelle cascine e nei piccoli allevamenti famigliari piemontesi dediti alla vera tradizione della Bionda di Villanova.
I polli dei F.lli Miroglio sono venduti anche da Peck, Faravelli, Annunciata, Masseroni e Pregiate Carni Piemontesi.
Questa polleria usa una cottura “combinata vapore diretto/a convenzione” (combivapor) e la cottura “sottovuoto” a bassa temperatura per il galletto.
In una prova assaggio successiva ho provato anche il galletto alle erbe. Beh, credo sia il pollo più buono che ho mangiato in vita mia!! Si scioglie in bocca, è gustoso, tenerissimo e succoso. Non ce l’ho fatta a fermarmi e.. me lo son mangiata tutto. Imperdibile, assolutamente imperdibile!
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Probabilmente sono stata un po’ prolissa ma a mio avviso questa premessa è necessaria a far capire il mio iniziale scetticismo. Appena ho messo in bocca il primo boccone qualsiasi dubbio su questo pollo arrosto è stato fugato: il petto non è asciutto e non necessita che io lo affondi in mezzo barattolo di maionese (ebbene sì, ho letto tutti i Nancy Drew di mia mamma in tenera età. Per scoprire il nesso, devi leggerteli pure tu!). Le spezie sono ben bilanciate: a differenza degli altri polli allo spiedo di Milano (da me assaggiati) la carcassa non è color nero pepe e ho trovato il tutto altamente digeribile.
Questo è un sollievo, perché sino ad oggi, il pollo allo spiedo è stato causa di gran rimbalzi fronte-scrivania per interi pomeriggi.
La prossima volta proverò pure il galletto cotto a bassa temperatura! E poi ci sono le polpette, il pollo col curry, gli spiedini, la coscia alla piastra..
Ecco tutto il menu con relativi prezzi:
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I polli vengono cotti al mattino e poi riscaldati. Le ore 12.00 sono l’orario perfetto per avere il pollo non riscaldato appena uscito dal forno!
Un’idea carina: nelle proposte c’è anche l’APOLLITIVO LAMBRATE con tapas di pollo e birra artigianale Lambratea 8 €.
POLLERIA MILANO 2.0
Via Crema, 16 – Milano
Tel. + 39 02 32961811
Orari: 10.00 – 23.45
Giorno di chiusura: nessuno
Che dire se non grazie, sono anni che mi chiedo perché mai io non riesca a trovare un cavolo di semplice e buon pollo allo spiedo a Milano…. questa vetrina l’avevo vista e non mi ero fidata ad entrare proprio perché vuoto, e quei polli appeso mi mettevano un po’ di soggezione domani proverò grazie per aver recensito una polleria
Ciao Alba, spero ti sia piaciuto!! Adoro il pollo arrosto ma il mio grande problema è sempre stato il digerirlo. Qui, per la prima volta, dopo averlo mangiato mi son sentita leggera!
Ciao Alba, facci sapere se ti è piaciuto!