Si rende necessaria una premessa. Che poi è pure una confessione, per dirla tutta.
La sera prima di andare al (Milano) Food&Wine (Festival) ero davvero uno straccio. Hai presente quando reni, caviglie, testa e qualsiasi microscopica articolazione del tuo corpo – pure la cartilagine dell’orecchio – sembrano votati all’influenza del secolo? Ecco. E non parlo dello spirito revival dei jeans a zampa.
Tra un brivido e un bagno bollente decido di giocarmi il tutto per tutto, due zerinol prima di coricarmi, uno per colazione e pure uno a pranzo. Risultato: sono una massa informe di essere umano, persa tra l’emaciato e lo stonato. Ma mi reggo in piedi e decido che sì, al Milano Food&Wine Festival ci voglio andare! Questo è il giorno in cui proverò a sconfiggere la mia ritrosia nei confronti dei vini “convenzionali”.
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Appena entriamo al primo piano di via Gattamelata, scorgiamo un viso – e soprattutto delle bottiglie – conosciute. Se ti senti un po’ appannato devi fare le cose con ordine, quindi abbiamo deciso di partire dalle bolle.
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Eccola qui, la lista dei miei vini preferiti al Milano Food&Wine Festival:
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BOLLICINE
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2009 Rosè Millesimato Franciacorta DOCG
Solitamente non amo i rosè, ma questo 50% Pinot Nero e 50% Chardonnay mi è davvero piaciuto moltissimo. Profuma di rosa e lampone pur mantenendo un gusto asciutto e secco. Non ho mai capito perché ma ho sempre detestato il modo di dire “piacevole alla beva“. Ma se qualcuno mi puntasse una pistola alla fronte e dovessi pronunciare le tanto odiate parole, credo lo farei per questo vino. Lo definirei femminile ma non troppo. Ecco.
Approfondimento tecnico. Questo Franciacorta Rosé Brut Millesimato nasce da selezioni clonali di uve Chardonnay e Pinot nero. Deve il suo colore delicato e costante alla maturazione delle bucce “a cappello sommerso”. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio inox a temperatura controllata con lieviti indigeni. Nei mesi di marzo e aprile viene effettuato il passaggio in bottiglia per la presa di spuma. Le bottiglie vengono accatastate per almeno 36 mesi, quando hanno luogo remuage, dégorgement e abbigliamento per la spedizione. Prezzo: circa 18 € Le Marchesine.
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2013 Bellone Spumante Brut Lazio IGP
Un salto nei Colli Albani, luogo in cui già Etruschi e Latini coltivavano le loro viti. Gli 80 ettari di vigneto a 250 metri di altezza e a 25 chilometri dal mare, rendono i vini di questa cantina davvero particolari. Oserei dire che tutti hanno un carattere forte e che, in ciascuno, ho ritrovato un comune denominatore, quasi si percepisse nettamente la stessa mano di fondo. Pare che anche Heinz Beck si sia innamorato di questi vini, sicuramente non alla portata di tutti per fascia di prezzo. Parlando con chi lavora in Tenuta emerge come la componente scientifica e la collaborazione con gli istituti di ricerca universitari, rappresentino l’aspetto cruciale del loro modo di operare. È come se puntassero a dar vita a un vino matematicamente buono, con l’aggiunta di un guizzo in più, e in effetti lo stato dei fatti pare non dar loro torto. Questa bolla è composta dall’85% di uva Bellone e 15% incrocio Manzoni ed ottenuta con metodo Martinotti. E’ una bollicina setosa dal gusto floreale e leggero, è vivace e al tempo stesso elegantemente complessa. Insomma, scende così facile che pare istigare la sbronza. Prezzo: circa 18 € Ômina Romana
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VINI BIANCHI
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2011 Sbilf Friulano Colli Orientali DOC
Ma ti pare che potevo rinunciare a una delle mie uve preferite? 100% Friulano (quello che fino al 2007 si chiamava Tocai, prima che gli ungheresi ci scippassero la denominazione. Sgrunt). Il nome mi ha subito conquistata. Da noi, in Friuli, gli Sbilf sono folletti birichini che si trovano ovunque e in nessun luogo: prati, radure, boschi, ruscelli, e…..vigne. La vicenda del Friulano li ha sbilfati almeno quanto noi furlans ma, come è nella loro quasi infantile natura, si sono presto ripresi e cantano allegri le lodi di questo vino. Nome a parte questo Friulano a me è piaciuto davvero molto: è fruttato, leggermente acidulo e ricorda vagamente la pera, le mandorle amare, i frutti tropicali maturi e i fiori di acacia.
Approfondimento tecnico. Questo Friulano nasce dalla selezione di otto biotipi diversi di “Tocai giallo” individuati nei vigneti storici presenti sul territorio. Le uve maturano su terreni marnosi con leggera presenza di arenaria a un’altitudine di 120-150 mt sul l.m. 4.500 ceppi per ettaro, allevato a Guyot classico monolaterale con 4-5 gemme per ceppo. Dopo giusta maturazione in pianta, le uve selezionate vengono raccolte a mano in cassette e ulteriormente controllate sul banco di cernita. Vengono poi pressate in maniera soffice e il mosto ottenuto posto a decantare a freddo per 8-16 ore. La fermentazione virne fatta in vasche di cemento naturale, dove prosegue il suo affinamento su fecce fini per 20 mesi prima dell’imbottigliamento. Le bottiglie sono pronte per la vendita dopo 6-8 mesi di affinamento. Prezzo: circa 25 € Lis Fadis
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2012 FiorduvaFurore Bianco Costa d’Amalfi DOC
Ecco una grande riconferma. I vini di Marisa Cuomo sono davvero meravigliosi. E c’è ben poco altro da aggiungere, hanno già detto tutto i premi conferiti a questo vino nel tempo. Il Fiorduva, 30% Fenile, 30% Ginestra e 40% Ripoli, è di un bellissimo giallo carico con riflessi oro. L’odore ricorda l’albicocca ed i fiori di ginestra e, se annusi per bene, ti ricorderà anche la frutta esotica. In bocca è morbido e al tempo stesso denso, con un persistente aromatica di albicocca secca, uva passa e canditi.
Approfondimento tecnico. Le uve crescono su rocce dolomitiche-calcaree in Terrazzamenti costieri a 200/550 mt/slm. La resa è di circa 60 q.li per ettaro (1,3 kg per ceppo). Quando le uve sono surmature, vengono raccolte manualmente e portate integre in cantina. Dopo pressatura soffice il mosto fiore, previo illimpidamento statico a freddo e inoculo di lieviti selezionati, fermenta alla temperatura di 12°C per circa tre mesi in barriques di rovere. Prezzo: circa 38 € Marisa Cuomo
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2011 Viognier Bianco Lazio IGP
Rimaniamo sempre in casa Ômina Romana con questo Viognier in purezza. È un’uva molto complicata: produce pochissimo e la finestra per vendemmiarla al meglio resta aperta per poco tempo. Questo spiega perché, nel corso degli anni ’60, abbia quasi rischiato l’estinzione. Da quest’uva non può che nascere un vino molto particolare che al naso richiama la pesca, l’albicocca, la viola bianca e un mix di miele e spezie. In bocca è bello corposo, minerale e ricco di aromi floreali. A noi è parso forse un pochino corto, ma ci è stato spiegato che nasce come vino da accompagnamento e che se fosse stato più persistente avrebbe rischiato di sovrastare il piatto. Una menzione al coraggio va sicuramente fatta a questa cantina perché se il Viognier vinificato da solo – come in questo caso – corre il rischio di essere meraviglioso al naso ma problematico in bocca: qualora l’equilibrio tra sapidità e alcool dovesse sbilanciarsi in favore di quest’ultimo, il vino perderebbe le sue acidità e mineralità lasciando il posto a note di amaricante nel finale. Quindi plauso doppio a questo vino!
Approfondimento tecnico. Ottenuto dalla pigiatura di una pregiata varietà d’uva originaria della valle del Rodano settentrionale, il questo Viognier si presenta nel bicchiere con un colore giallo oro intenso e brillante. È invecchiato alla maniera borgognese e raggiunge la sua piena maturità in 3-5 anni. Ottimo come accompagnamento alla pasta italiana, alle carni bianche, alla cucina asiatica, a raffinati piatti a base di pesce o anche col formaggio. Acquistabile sul sito di Ômina Romana a 34 €.
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VINI ROSSI
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2010 Furore Rosso Riserva Costa d’Amalfi DOC
Le menzioni speciali, le medaglie d’oro e le stelle testimoniano l’assoluta bontà di questo vino dal colore rosso con riflessi rubino scuro. Il profumo è avvolgente e ricorda i frutti di bosco a bacca nera – more, ribes e mirtilli – e il gusto è più morbido di quel che t’aspetteresti da un vino del Sud. Emoziona, davvero. Viene fatto con uve Piedirosso (localmente detto pere e’ palummo) al 50% e Aglianico, sempre al 50%, in un luogo che, appunto, si chiama Furore.
Approfondimento tecnico. Le uve vengono raccolte solamente al momento della loro completa maturazione. Vengono diraspate, pigiate e sottoposte a fermentazione con macerazione intensa per 30 giorni. Questo vino fa fermentazione malolattica, viene elaborato in barriques nuove di rovere francese e Modalità e affina per 12 mesi in barriques nuove di rovere francese. La resa è di circa 60 q.li per ettaro (1,3 kg per ceppo) con una densità di impianto di 5000-7000 viti per ettaro. Prezzo: circa 25 € Marisa Cuomo
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2011 Pinot Nero
Questo vino ha rappresentato un momento di puro privilegio giacché al momento non è in vendita, vista la limitata produzione di sole 1.600 bottiglie. Essere stati scelti per assaggiare un pinot nero – affinato in barrique al primo e quanto passaggio – di così grande corpo e bontà, cresciuto e maturato nel parco del Cilento, è stata davvero un’esperienza unica. In realtà tutti i vini della cantina San Salvatore sono ottimi e, parlando col proprietario, abbiamo avuto modo di capire che sono pure biodinamici. Eh sì, loro usano davvero il cornoletame e fanno tutto in casa, dal concime ottenuto dal recupero completo delle lettiere delle loro 450 bufale, alimentate solo con i prodotti della loro terra, che con gli zoccoli amalgamano naturalmente paglia e letame, all’olio extravergine d’oliva, delicato, fruttato e con un equilibrio sbalorditivo. E pure la vendemmia dei 23 ettari viene fatta a mano.
Da assaggiare assolutamente anche i loro Aglianico, Fiano e Greco in purezza. San Salvatore ha anche lo shop on line e i prezzi delle bottiglie vanno dagli 8 € della Falanghina ai 29 € del Gillo Dorfles 2011.
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2008 St. Gregory di Nina Ananiashvili
La curiosità verso ciò che accade all’estero è sempre grande, quindi questo 70% Saperavi (uva richiestissima della regione del Kakheti) e 30% Cabernet Sauvignon, di un color rosso scuro intenso, è stato davvero una bella scoperta. Il profumo di frutti di bosco maturi, pera, ciliegia e vaniglia si fonde per lasciare in bocca un gusto armonico e velutato.
Approfondimento tecnico. Greg – per gli amici – viene fatto con uva selezionata e diraspata (questo per togliere l’amarezza e l’asprezza delle parti verdi) prima della pigiatura. L’uva viene pressata e travasata in tini di fermentazione riempiti con mosto fino a 2/3 della loro capacità. Per far partire la fermentazione viene aggiunto lievito di pura coltura (3-4%). Durante la fermentazione la temperatura non supera mai i 28 °C. I rimontaggi vengono fatti 4 volte al giorno. Quando il vino, ancora in fase di fermentazione, ha acquisito il colore e la corposità desiderata, viene travasato in altri tini per terminare la fermentazione. Dopo la fermentazione i tini vengono ricolmati con vino stesso non meno di una volta al settimana. Il vino viene filtrato e travasato in altri tini. 20 – 30 giorni dopo il vino subisce la seconda filtrazione. Prima dell’imbottigliamento il vino viene filtrato ed analizzato approfonditamente come richiesto dalle regole georgiane. Viene affinato per almeno un anno in bottiglia.
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2010 La Nina
Rimaniamo sempre nella stessa cantina ma con uve diverse: 70% Cabernet Sauvignon, 25% Cabernet Franc e 5% Malbec Rosso scuro intenso. Ripetto al St. Gregory questo è un vino più deciso, aromatico, con tanti tannini che fanno risaltare le sfumature di prugna, ciliegia, amarena e tabacco. Nina viene lavorata come Greg, eviterò quindi di essere ridondante e rispiegare tutto.
In Italia viene importato da Mediatisvinum e per 70 €, comprese spese di spedizione, vi mandano due bottiglie di ciascuno di questi due vini e due di 2 St. Helene “Kisi”, un vino fatto in anfora, buono ma non esattamente nelle mie corde. Non amo molto l’ossidazione, ma è un fattore personale tutto mio.
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Ovviamente al Milano Food&Wine Festival c’era anche molto food. Ma ho deciso di tenermi l’acquolina in bocca per Identità Golose!! Stay Tuned.
Ah… sto magicamente bene. Sempre detto che qualche buon calice fa miracoli!! Che sia per via del DNA friulano?!?